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Rio, o que mais?

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Rio è festa, passione, non è un’opinione

A Rio non chiedi nulla, ti dà lei ciò che vuoi

E’ bellezza, appariscenza, ma ordine… quello no

E’ orgoglio, certo, ma insolenza mai

Si autocompiace Rio, ma si fa male da sola

Non la puoi spiegare, Rio è solo Rio, e basta.

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Rio, o que mais? by Filippo Vilasi is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia License.

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Le fotografie sono tratte da un nostro viaggio in Brasile nell’Ottobre del 2009.

Stay tuned!

Pensieri in valigia

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Non credo che esista una definizione di viaggio che possa essere universalmente riconosciuta da chiunque, senza che ognuno vi possa aggiungere un qualcosa di proprio, di irripetibile, di intimamente unico.

Definire l’atto di viaggiare è letteralmente impossibile, nel senso che le lettere non potranno mai riuscire a veicolare le sensazioni che un viaggio può suscitare.

Nonostante ciò, io ci ho provato, e la mia umile esperienza di girovago ha prodotto quella che si potrebbe, con un po’ di buona volontà, definire una poesia, ma che in fondo altro non è che una raccolta di pensieri… chiusi in valigia 🙂

Viaggiare è la maniera più intelligente di arricchire la propria anima,
è partire in cerca di una risposta e tornare felici anche senza averla trovata,
è una continua trasformazione, lo stupore nello scoprire le cose semplici,
il paradosso di assomigliare al diverso, l’irresistibile desiderio di stringere tante mani,
è non sentirsi in colpa a dire “lo farò domani”,
è avere voglia di dire ciò che hai sempre detto, ma in una lingua nuova,
condividere un punto di vista, aborrire un’usanza,
imparare una danza o sputare un cibo troppo salato,
è un programma da non rispettare, una tappa non prevista,
a volte è solo una lista: di cose da fare, di cibi da gustare o di regali da comprare.
Viaggiare è sapere esattamente a che ora partire, ma non a che ora ritornare,
è criticare una società, invidiare l’ordine, deridere l’arretratezza o imitare un gesto,
è dormire bene la notte per vivere intensamente la giornata,
è prendere appunti, scrivere un diario.
Viaggiare è avere paura di volare, non vedere l’ora di arrivare,
è un libro che si scrive da solo, una storia da raccontare.

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Viaggiare by Filippo Vilasi is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia License.